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martedì 2 febbraio 2016

Carnevale. Travestiresti tuo figlio da profugo?

Polemiche sui travestimenti per Carnevale anche in città: non era bastato il costume da contadino che riprendeva il look del protagonista di un triste e noto fatto di cronaca: su un sito di acquisti on line per alcune ore è stato messo in vendita l’abitino da profugo nella variante maschile e femminile. Il risultato anche a Cosenza è stato di incredulità e indignazione. «Sono sconvolta! La trovo un'idea solo pubblicitaria, sadica e davvero di poco gusto - commenta Romana Cirillo, mamma di Elisasofia – travestirò la mia piccola da fata: i bimbi devono imparare da subito che le vere favole possono esistere nella vita reale, ma non lo faranno travestendosi da profugo». Sulla stessa lunghezza d’onda Sandro De Luca, papà di Aurora e Arianna: «Dopo la bambola down, ammesso che sia vero dato che l’ho letto sui social, ormai non mi meraviglio più di nulla! Le mie bimbe saranno travestite da coccinella e Minnie». “A Carnevale ogni scherzo vale”, ma il marketing sul dolore e sulla cronaca nera non è propriamente una spiritosaggine. «Mi piace pensare che sia uno scherzo, ma anche così non mi fa ridere! È tutto così marcio... – parla con amara ironia Simona Zaccaria - travestiamoli anche da persone di colore, da gay o lesbiche, insegniamo ai nostri figli la cultura del diverso, no? Questo è il mondo in cui non voglio che mia figlia cresca... Io travestirò la mia bimba da Biancaneve e continuerò a spiegarle che di fronte a Dio siamo tutti uguali (compresi gli animali)». Dello stesso avviso un’altra mamma, Valentina Multari: «Sono sconvolta...a mio avviso è una forma di razzismo! Che tristezza. La mia bimba ha 19 mesi e la travestirò da coniglietto rosa». Le mamme e i papà si soffermano anche sui motivi che possono essere alla base della commercializzazione di questo travestimento: «Probabilmente l'intenzione era quella di ottenere la massima visibilità, o almeno lo voglio sperare – a commentare così Domenica Biondo - io penso che ci stiamo evolvendo in maniera sbagliata perché non accettiamo esseri umani al di fuori dei nostri canoni. E cosa insegneremo ai nostri figli? Che i poveri bambini sfortunati che sbarcano qui da noi troveranno derisione anziché un amico? Che i loro coetanei a carnevale si travestono da persone sfortunate? Io – continua Domenica - sono una mamma alternativa, travestirò mia figlia di 15 mesi da sposa punk, le sto preparando io stessa il vestito e ne farò uno uguale per me». «Non ero a conoscenza di questo look, spero sia un falso – a dirlo Simone Malizia, papà di Beatrice – la mia bambina questo Carnevale sarà la principessa Leia di Star Wars». C’è anche chi si sofferma su quanto possa essere diseducativo, morboso e sbagliato unire il dolore di un profugo al carnevale: «bel modo di far comprendere la gravità dei problemi ai bimbi – commenta con sarcasmo Luana Torchia - disgustoso chi lo ha ideato. Spero solo che nessuno lo abbia anche solo preso in considerazione come possibile travestimento». Anche Rita Carbone, mamma di Eugenio, rivolge il suo pensiero ai profughi, quelli veri: «la trovo una cosa triste e anche vergognosa, pensare di vedere mio figlio vestito da profugo mi fa piangere il cuore: parliamo di gente disperata che cerca di scappare da una guerra in cerca di un futuro migliore, con un altissimo rischio di morte. Quanti ne muoiono? Non dimenticherò mai l’immagine del piccolo bimbo siriano morto sulla spiaggia, i profughi non dovrebbero esistere così come la guerra e la fame e tanto meno vestiti di carnevale da profugo!».

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