Ha destato interesse il bando per i lavori part-time che
l’università di Arcavacata destina ai suoi iscritti e, in attesa delle
graduatorie definitive, gli studenti hanno espresso le motivazioni che li hanno
spinti a fare domanda o meno. Ogni anno l’Unical bandisce dei posti di
collaborazione part-time con mansioni da svolgersi in un massimo di 100 ore,
destinati agli iscritti degli anni successivi al primo che abbiano determinati
requisiti di merito e reddito. Le domande pervenute all’ufficio risorse umane
sono state in totale 543, di cui 15 circa da parte di studenti stranieri; il
dipartimento con il maggior numero di domande inviate è stato quello di studi
umanistici con ben 115 richieste, mentre agli antipodi il dipartimento di
fisica registra un solo aspirante. I compiti che vengono affidati ai vincitori
del bando possono riguardare l’apertura e la chiusura delle aule con la
relativa verifica della dotazione didattica di base e, in ogni caso, devono essere
espletati presso i dipartimenti, le biblioteche e i servizi amministrativi
centrali. I giovani del campus di Arcavacata hanno voglia di mettersi alla
prova, di crescere e di vivere l’esperienza universitaria al massimo, chi
perché vuole avere una risorsa in più, chi per cominciare ad affacciarsi agli
impegni e alle responsabilità che caratterizzeranno il mondo del lavoro. «Perché
non partecipare? – dice Luigi Iaquinta, iscritto al dipartimento di ingegneria
meccanica, energetica e gestionale - È un modo per migliorare i servizi
dell'università ricevendo in cambio un piccolo compenso che mi permette di far
fronte alle spese universitarie: sono uno studente idoneo alla borsa che vive
nel campus, nel quartiere Monaci e, per mancanza di fondi, deve pagare
l'affitto e non riceve la quota in denaro… Un piccolo aiuto economico fa sempre
comodo!». Fa eco dal dipartimento di scienze politiche e sociali Isabella
Castagna che descrive così la sua partecipazione al bando: «Sapevo che l'università offriva la possibilità di dare
impiego agli studenti così, quando è uscito il bando, ho deciso di partecipare.
Ho voluto approfittare dell'occasione per avere modo di vivere un lavoro,
insomma: guadagnare dei soldi impegnando le mie capacità». Essere selezionati,
però, comporterà che gli studenti dovranno trovare un equilibro tra studio e
lavoro. «Se gli esiti mi designeranno come vincitrice – continua ancora
Isabella - dovrò dividere la mia giornata in base agli impegni di lavoro e non
dimenticare di stare sui libri: gli appelli d'esame non aspettano e non giustificano
lavoro e impegni vari, ma ritengo che a 22 anni, sia giusto cominciare ad avere
certe responsabilità e capire cos'è un lavoro». C’è anche chi, pur
avendo preso visione del bando, ha preferito non partecipare: «Mi farebbe
piacere e anche comodo prendere parte e, magari, vincere un posto con il bando
part-time – afferma Roberta Lucente, iscritta a ingegneria edile-architettura -
ma non me la sento perché gli orari delle lezioni sono molto fitti e tra la
frequenza obbligatoria e la necessità di preparare gli esami e i progetti non
riuscirei a conciliare tutti gli impegni come dovrei».
Articoli di attualità e di cultura e, poi, un progetto personale: "Sogni in un Pugno", per parlare di quelli che ce l'hanno fatta. Non a diventare famosi o a prendere l'Oscar: semplicemente a trovare una strada mentre tutto sembra tenebre e tempesta.
mercoledì 27 gennaio 2016
Lavorare da studenti con un part-time Unical
Articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud del 26/01/2016
Etichette:
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