Quando nascono gli Ars Enotria e con quale desiderio?
Nel 2004 abbiamo dato vita all´Ars Enotria Ensemble, una formazione con strumentazione classica che ripropone brani musicali appartenenti alla nostra tradizione. Non abbiamo tratto ispirazione da altri gruppi: l´idea è stata quella di voler proporre brani popolari in musica classica, esistendo già su territorio vari gruppi popolari che utilizzano strumenti appartenenti proprio alla tradizione popolare. Il desiderio era essenzialmente quello di dare un piccolo contributo per non far smarrire un repertorio musicale rimesso completamente alla memoria degli anziani che ricordano i brani popolari della loro infanzia.
La vostra formazione ha inciso sulla volontà di organizzarvi come gruppo?
Siamo tutti musicisti diplomati al Conservatorio con conseguenti innumerevoli specializzazioni, per cui la nostra è una formazione classica. Ci siamo "scelti" per amicizia e per la grande stima personale e professionale che ci unisce.
A che tipo di pubblico si rivolge la vostra musica?
Ci rivolgiamo ad un pubblico veramente variegato: la nostra musica è apprezzata dai cultori, ma anche da tutti coloro che non frequentano abitualmente le sale da concerto. Trattandosi di brani popolari, in una prima fase solo calabresi, ma ora anche napoletani e argentini, essi risultano riconoscibili e godibili più facilmente.
Qual è stata l'emozione più grande che avete vissuto?
Tante, ultima in ordine di tempo la mattinata trascorsa a Roma, nella Sala Protomoteca del Campidoglio, ci è stato assegnato un premio da una giuria prestigiosa e siamo anche stati invitati a riproporre il nostro concerto nelle Sale del Bramante il prossimo gennaio. Certo non possiamo dimenticare l´esperienza vissuta a Malta nel 2004. Lì abbiamo potuto constatare la grande ammirazione dimostrataci non solo dagli italiani presenti, ma addirittura dai maltesi che hanno apprezzato tantissimo i nostri brani popolari pur non conoscendoli riempiendoci di applausi e di complimenti!
In Calabria che tipo di riscontro avete con il pubblico e il territorio?
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