Articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud
Start-up, lavoro, occupazione, autoimprenditorialità, confronto
e crescita: questi i punti chiave dell’esperienza italo-lituana nell’ambito del
progetto “Witty – work, ideas, think – tank, youth” che si è tenuto all’Unical
nel corso delle scorse settimane. Protagonisti dell’iniziativa nove ragazzi
provenienti da Kaunas e nove ragazzi italiani, selezionati previa compilazione
di un form-on line e di un colloquio che ha verificato la spinta motivazionale
e il livello di conoscenza della lingua inglese. È stata l’Agenzia Nazionale
Giovani all’interno del Programma Erasmus+ KA1 a ideare il focus che ha esplorato
il concetto di occupazione giovanile in un ambiente informale e paritario. I
partecipanti hanno portato la propria esperienza soggettiva come bagaglio
culturale di base per aprire un dialogo e uno scambio sulle questioni relative
al lavoro e all’occupazione, filo conduttore di tutte le attività. Il progetto
si è svolto all'Unical e sia gli italiani che i lituani hanno potuto usufruire
delle residenze Socrates, nel centro residenziale, circostanza che ha offerto a
tutti di vivere uno spaccato della vita studentesca che si vive qui. Il settore
dell’internazionalizzazione dell’università di Arcavacata non è nuovo a queste
iniziative, sono, infatti, ben sessanta le nazionalità, riconducibili a tutti e
cinque i continenti, a vivere nel campus, senza considerare le opportunità di
integrazione e di crescita che coinvolgono gli iscritti di ogni dipartimento.
Sulla scia del Witty partirà a luglio anche un altro progetto sempre rivolto al
mondo del lavoro. Così come in altri piani di scambio culturale anche in questo
caso sono stati molti i momenti di crescita che l’esperienza universitaria ha
potuto offrire, e pure in quest’ultimo progetto sono stati molto vivi il
dibattito e il confronto. I giovani partecipanti hanno discusso e analizzato
insieme le loro esperienze di lavoro, la ricerca di un’occupazione, la
situazione del mondo del lavoro in termini di occupabilità, imprenditorialità,
acquisizione di competenze chiave e le modalità di ingresso nel mercato del
lavoro. I due gruppi coinvolti, quello italiano e quello lituano, hanno svolto
le loro ricerche sul campo in merito alle nuove tecnologie e all’autoimpiego
affiancati da due facilitatori, Gabriella Dragani e Fortunato Greco che,
orientandoli con metodi formali e informali, hanno seguito le esperienze di
ciascuno e sostenuto il confronto diretto su ogni aspetto dello studio. Il
progetto ha avuto un vero e proprio impianto sociologico e, infatti, il confronto
non è stato favorito solo tra i partecipanti, ma anche verso l’esterno. I ragazzi
hanno fatto delle ricerche sul campo, proponendo interviste a studenti e a
imprese locali al fine di avere un risultato il più possibile vasto e al tempo
stesso aderente alla realtà. Non si è trattato, tuttavia, solo di aspetti
teorici o di una raccolta di dati statistici. Dal punto di vista pratico gli
studenti hanno imparato, attraverso una serie di attività, a scrivere un CV
efficace, ad affrontare un colloquio di lavoro in maniera adeguata e
convincente e a sviluppare un’idea di business. Lo scambio ha avuto un impatto
positivo per i giovani protagonisti e testimoni di esperienze che avranno
aumentato il loro bagaglio di esperienze di vita sia gli stranieri che hanno
vissuto usi e abitudini diverse dalle proprie, sia per gli italiani, che hanno
condiviso le proprie abitudini con altri. Positiva sarà anche la ricaduta sul
territorio in quanto i risultati saranno diffusi dalle due associazioni ai
propri soci e alle comunità di origine dei partecipanti.
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