di Bruna Larosa
Odio e amore
per il Sud d’Italia, la terra de I dimenticati di Vittorio De Seta, quelle
regioni dopo Eboli, che il Cristo di Levi non vide perché si fermò prima; i
paesi in cui Banfield rintracciò quelle basi morali di una società arretrata che
pose a fondamento del familismo amorale. Odio e amore perché la terra verde dai
riflessi viola di cui parla Repaci è la Calabria, la cultura umanistica di cui
è intriso il Meridione è ciò che racconta Riccardo Muti quando gli si chiede della
sua Puglia, mentre il lucano Carlo Alianello è colui che teorizza per primo una
visione diversa dell’Unificazione d’Italia. “A vivere senza che nessuno ti
voglia bene si diventa cattivi” afferma Théophile Gautier e il Sud tra crimini,
disgrazie, incuria, disagio, incompetenza, abbandono, è abituato alla notorietà
negativa e al disprezzo costante… C’è un giornalismo che racconta la cronaca
nera e coglie a piene mani i fiori recisi della nostra terra; c’è, poi, un
giornalismo che fa tesoro dei frutti arrivati con l’impegno, la costanza, la
responsabilità e il sacrificio. Kliché guarda consapevole i fiori spezzati, ma
coglie i frutti, affondando le sue radici nella positività di chi sa guardare
oltre l’apparenza e, senza moine, lavora seriamente per realizzare i propri sogni.
Così, se
anche da questo numero troverete Kliché rinnovato, scoprirete che non ha
rinunciato alla sua essenza: quella forza positiva che lo lega
indissolubilmente alla terra fertile e solare in cui nasce.
È ormai il
momento di iniziare a sfogliare la rivista: la squadra di Kliché ha proposto
idee frizzanti e dimostrato tanta voglia di far bene; un brio che spero
raggiunga voi tutti attraverso i nostri articoli e vi accompagni nelle varie
attività in queste terse giornate di sole.
non ho avuto mai l'occasione di leggere un tuo articolo, ho visto il link su fb, quindi.......che dire.......una conferma, articolo ben strutturato, ben scritto, ok giornalista........buon lavoro....e...........continua così!
RispondiEliminaGrazie!! :)
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