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martedì 18 gennaio 2011

Argan l'olio dalle proprietà miracolose

di Bruna Larosa


E' stato un Seminario dal titolo “Valorisation of Argan oil for a Sustainable Development of Argan Forest” a svegliare l'interesse e attirare l’attenzione sulla ricerca e sul lavoro della professoressa Zoubida Charrouf.


L’Argan è una pianta che produce dei frutti simili alle olive, da cui si estrae un olio molto raro e prezioso per le sue capacità cosmetiche e mediche. È la professoressa Charrouf da giovane dottoranda a scoprire le proprietà dei semi dell’Argan e ad avere l’idea di creare una cooperativa per la lavorazione dei semi di Argan.

Abbiamo avuto la possibilità di incontrare la professoressa Charrouf che ci ha spiegato e raccontato come tutto ha avuto inizio e quali sono le caratteristiche di questa pianta prodigiosa.



L’habitat naturale dell’Argan è il Marocco sud-occidentale ed è qui che è stata messa in atto l’idea della professoressa. A distanza di 13 anni dalla prima cooperativa (nata nel 1996) se ne contano oggi ben 130 che occupano moltissima parte della popolazione femminile della zona.


L’olio di Argan è anche definito ‘Oro del Marocco’ e oltre ad essere usato a scopi culinari, ha delle proprietà emollienti ed un’azione rigenerante per la pelle. L’olio si presenta dorato e denso, con un aroma tostato e le sue caratteristiche cosmetiche e mediche rendono tale prodotto appetibile dalle case cosmetiche e non. Ciò che stupisce non è tanto il risultato della ricerca in sé, quanto l’organizzazione che si è riusciti a creare intorno alla produzione di quest’olio. La zona geografica in cui tutto ciò si realizza è poverissima, lontana dalle città e prossima alla desertificazione. La creazione della cooperativa ha portato a nuove piantagioni di Argan che, con le loro radici di 30 metri sono riuscite ad arrestare l’avanzata del Sahara. Per 400.000 donne (la cooperativa è rosa) questa realtà non solo rappresenta una prospettiva lavorativa ed un sostegno per le famiglie, quindi la possibilità di un’istruzione per i figli, ma anche un momento di socializzazione ed apprendimento. Lavorare in una cooperativa, infatti, significa essere parte integrante di un tessuto che valorizza i produttori facendoli crescere dal punto di vista sociale e culturale.


Un’operazione culturale, sociologica ed economica, una ‘magia’ che è stata possibile in Marocco ma che, in Italia, e specialmente al Sud, carichi come siamo di aspettative non riusciamo a far maturare. Il trasferimento tecnologico, la ricreazione di piantagioni, la capacità di creare un mercato hanno identificato una nuova concezione del lavoro capace di andare al di là dell’interesse e di segnare cambiamenti socio culturali profondi ed importanti.
Ora come ora la produzione di olio di Argan deve essere tutelata attraverso la certificazione scientifica, da quando il prezzo del prodotto è passato da due a trenta euro a litro è necessario arginare la ‘pirateria’ che può toccare questo campo. Ad oggi note industrie italiane sono interessate al prodotto, tanto che ci potrebbero essere opportunità di lavoro dal Marocco anche qui in Italia.



Pubblicato su Fatti al Cubo, n.10

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