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mercoledì 22 dicembre 2010

Al teatro Morelli una rassegna per famiglie (Bruna Larosa)

Una simpatica e colorata rassegna teatrale, ‘Famiglie a Teatro’ sta animando i pomeriggi domenicali del teatro Morelli. Rivolta ai più piccoli e alle loro famiglie la rassegna predilige storie semplici e immediate che tanto effetto riescono ad avere sull’immaginario infantile. Un modo di avvicinare anche i più piccoli ad un’arte che, purtroppo, lotta con altri mezzi di intrattenimento e rischia di venire sopraffatta dagli stessi. Le compagnie teatrali arrivano da tutta Italia e portano ognuna qualcosa di nuovo ricevendo sempre una calorosa attenzione da parte del pubblico, ogni volta attento e variegato.
Presenti alle rappresentazioni uno stand dell’associazione ArcadiNoè, che si prodiga sul territorio proponendo delle attività al fine di integrare nella società chi è solo a causa di problemi di varia natura; e uno stand Unicef attivo per continuare l’opera di sensibilizzazione a favore dei progetti avviati nei Paesi in via di sviluppo.
È tangibile l’apprensione dei bambini prima di entrare in scena, la curiosità che li porta a spingere i genitori verso la platea per prendere posto, la loro voglia di conoscere e di scoprire. Nei loro occhi viva e pungente si scorge anche l’impazienza durante la presentazione della compagnia. Quando, poi, si abbassano le luci e davanti ai loro occhi cominciano a prendere vita dei personaggi e delle scene, un mondo nuovo e diverso, ma ai loro occhi mai meno vero del reale, l’interesse è al massimo. Le storie hanno un intreccio semplice che favorisce proprio il contatto tra il palco e la platea, favorendo una profonda immedesimazione.
Protagonista indiscusso, quindi, l’entusiasmo dei bambini che immancabilmente contraddistingue una manifestazione a loro dedicata; gli attori lo sanno bene tanto che non fanno mai mancare un’interazione costante con il pubblico dei più piccoli che viene coinvolto e reso partecipe, quindi attento alla narrazione. Che siano marionette, giochi di luci o attori che nei loro abiti di scena si propongono all’esigente pubblico il teatro diventa luogo di incontro e di sorrisi. Un nuovo modo di raccontare le storie dolci dell’infanzia in cui il buono vince e il personaggio sbadato cresce, capendo il senso delle cose. Una compartecipazione che crea un legame speciale trasferendo il ruolo di protagonista dal palco alla platea e un momento di serenità per tutti i partecipanti. Le scene si susseguono, la platea protagonista si infervora contro il ‘cattivo’ di turno, mentre al buono giungono suggerimenti di sorta. Spesso viene inserito un breve momento di ballo in cui il pubblico si alza e popola i corridoi del teatro stesso mimano in maniera più o meno corretta i movimenti suggeriti dal ballo.
Le mamme e i papà che intervengono alla manifestazione sono entusiasta dell’iniziativa e ci tengono a sottolineare la delicatezza e la bontà dell’idea di base: ‘rivolgersi ad un pubblico di soli piccoli, dice uno, significa coltivare un seme e costruire un’eredità importante che può portare avanti l’arte del teatro, che, purtroppo si va perdendo’.
Una mamma afferma soddisfatta che talvolta ‘persi tra mille stimoli non si sanno spiegare tante cose e che è una fortuna poter andare al teatro se si vuole dare qualità al tempo che si trascorrere con i propri bambini’. I bambini sono più immediati e semplici, un bel sorriso e cominciano a raccontare e favoleggiare sui personaggi che sono stati proposti, qualcuno avanza anche qualche ipotesi alternativa come finale, altri con gli occhi sognanti prendono ad immaginare una continuazione per la storia appena finita sulla scena ma non conclusa nella loro fantasia.
Il teatro è una magia che unisce, distende e rigenera dando impulsi e favorendo la creatività; un modo di trascorrere il tempo in serenità con i propri figli dai quali per motivi di lavoro si è spesso troppo ‘lontani’. Il plauso va certamente agli organizzatori dell’evento, il Centro R.A.T., la Barraca e Arcadinoè che sono riusciti a ricreare un momento per le famiglie anche nella città di Cosenza.
Pubblicato su mezzoeuro in edicola dal 18/12/2010

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